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01/01/2010
LEGISLAZIONE FISCALE
II sistema contabile


LEGISLAZIONE FISCALE

II sistema contabile

La gestione di un’impresa sia all’ingrosso sia al minuto sia pubblico esercizio persegue un risultato economico che è tanto più positivo quanto più l’attività svolta è stata coordinata in modo efficace.
II risultato economico, cioè l’utile così realizzato, è il prodotto delle risorse umane e dei materiali investiti nell’impresa permettendo all’azienda di consolidarsi e di svilupparsi sul mercato coerentemente con esso.
Tale risultato economico molto difficilmente si raggiunge con l’improvvisazione; esso è frutto di un attento studio degli obiettivi e di una accurata programmazione delle attività.
È altresì, la conseguenza di una gestione professionalmente adeguata che comporta una regolare tenuta delle scritture contabili.
La contabilità per commercianti, artigiani, piccoli imprenditori.
Regimi contabili ai fini delle imposte dirette
Attualmente le imprese sono classificate, in base al volume d’affari conseguito o che si prevede di conseguire, in quattro regimi:
• regime forfettario;
• regime supersemplificato
• regime semplificato;
• regime ordinario.
Il regime forfettario e supersemplificato vengono adottati per volumi d’affari minimi.
Regime semplificato
E’ adottato dai contribuenti che si trovano ad avere un volume d’affari inferiore a:
• € 309.874,14 per le imprese aventi ad oggetto una prestazione di servizi (somministrazione alimenti e bevande, agenti di commercio);
• € 516.456,90 per le imprese aventi ad oggetto altre attività (commercio all’ingrosso e al dettaglio, produzione beni).
Il regime di contabilità ha vincolo annuale.
II contribuente in contabilità semplificata ha facoltà di opzione per il regime contabile esercitando tale diritto o in sede di inizio attività o in sede di dichiarazione annuale IVA.
Determinazione del reddito tassabile
Le imprese in contabilità semplificata e supersemplilicata determinano il reddito tassabile sottraendo dai ricavi (calcolati per competenza economica e non sulla base delle registrazioni IVA) i costi realmente sostenuti e ammessi dalla normativa fiscale.
Alcuni tra i costi deducibili più importanti sono:
• consumi;
• quote d’ammortamento;
• costo personale dipendente e relativi oneri previdenziali;
• costi di energia;
• interessi passivi.

Regime ordinario
E’ adottato dai contribuenti che si trovano ad avere un volume d’affari superiore a:
• € 309.874,14 per le imprese aventi ad oggetto una prestazione di servizi;
• € 516.456,90 per le imprese aventi ad oggetto altre attività.
Sono altresì obbligati:
• coloro che hanno effettuato l’opzione;
• le società di capitali.
Determinazione del reddito tassabile
Le imprese in contabilità ordinaria determinano il reddito con il conto profitti e perdite.
Le imprese in regime forfettario determinano il reddito tassabile mediante l’applicazione di percentuali, predeterminate dalla legge, sull’IVA.

Scritture contabili
Regime semplificato
Le imprese in contabilità semplificata sono obbligate alla tenuta dei seguenti registri:
• Registri IVA (acquisti, corrispettivi, fatture) annotando tutti i componenti positivi e negativi del reddito e l’entità complessiva delle rimanenze di magazzino.
• Registro beni ammortizzabili al fine di consentire la deducibilità delle quote di ammortamento.

Regime ordinario
Le imprese in contabilità ordinaria sono obbligate alla tenuta dei seguenti registri e/o prospetti:
• Registri IVA;
• Registro beni ammortizzabili: è il registro nel quale sono indicati i singoli beni, immobili e mobili, utili all’azienda per più di un anno e quindi soggetti ad ammortamento (sempre che il costo unitario sia superiore al milione). Va specificato l’anno di acquisto. il costo originario, la percentuale annua di ammortamento stabilita dalla legge;
• Libro giornale: è il registro nel quale vengono annotate, giorno per giorno, tutte le operazioni finanziarie relative alla gestione aziendale (pagamenti, riscossioni, prelevamenti o versamenti in banca, crediti/ debiti);
• Libro inventari: è il registro nel quale sono elencati, descritti e valutati i beni che compongono il capitale dell’azienda al 31 dicembre di ogni anno. E soggetto alla vidimazione iniziale effettuata dal notaio o dal tribunale;
• Bilancio animale da redigere ai fini della dichiarazione annuale dei redditi.

Numerazione dei registri
I registri contabili vanno numerati progressivamente in ogni pagina.
Conservazione delle scritture
Agli effetti legali (art. 2220c.c.) vi è l’obbligo della conservazione dei libri per un periodo di 10 anni.
Agli effetti fiscali le scritture contabili (registri, fatture, lettere, copie dichiarazioni redditi e IVA) devono essere conservate fino a quando non sono stati definiti gli accertamenti relativi al corrispondente periodo d’imposta.
I regimi ai fini IVA
Ai fini dell’IVA i contribuenti (imprese e professionisti) sono suddivisi, secondo il loro volume d’affari ed il tipo di attività esercitata, in imprese minori ed imprese ordinarie.
L’IVA da versare all’erario viene determinata dal contribuente deducendo dall’IVA incassata (a debito) l’IVA pagata (a credito).
I versamenti dell’IVA dovuta all’erario sono mensili, salva la possibilità per le imprese minori di optare per un versamento trimestrale ma gravato degli interessi.
Nella tabella sono evidenziate le diverse possibilità.

Attività Volume d’affari Versamenti IVA
Prestazione servizi - di E 309.874,14
Impresa minore Mensili
oppure
trimestrali gravati di interessi
+ di E 309.874,14
Impresa ordinaria Mensili
Altre - di E 516.456,90
Impresa minore Mensili
oppure
trimestrali gravati di interessi
+ di E 516.456,90
Impresa ordinaria Mensili

Il sistema tributario italiano
L’anagrafe tributaria
Si tratta di un ufficio alle dipendenze del Ministero delle finanze la cui istituzione mira a rendere più snella ed efficiente l’attività di controllo e di accertamento dell’amministrazione finanziaria dello Stato.
Le sue funzioni consistono nel raccogliere ed ordinare su scala nazionale i dati e le notizie provenienti da una serie di enti informatori: dagli uffici fiscali (Agenzia delle Entrate, Uffici del Registro), dagli enti territoriali (Comuni, Province, Regioni), dalle Camere di Commercio, dagli enti di previdenza.
Con l’anagrafe tributaria è possibile conoscere di ogni cittadino, in qualsiasi momento, importanti informazioni di natura economica e controllare le dichiarazioni presentate al fine di prevenire l’evasione fiscale.
Allo scopo a tutti i contribuenti è assegnato il numero di codice fiscale.
Il codice fiscale
E un documento rilasciato dall’Ufficio delle imposte dirette che presenta queste caratteristiche:
Per persone fisiche è composto da 16 caratteri (cifre e lettere) riproducenti anche i dati anagrafici della persona.
Per altri soggetti (società) il codice è formato da 11 caratteri solo numerici che corrispondono al numero di partita IVA (01508530407).
Se ne fa richiesta all’Agenzia delle Entrate al momento della dichiarazione di inizio attività.
Il numero di codice fiscale deve essere indicato:
• nella dichiarazione dei redditi e documenti allegati;
• nelle dichiarazioni IVA;
• nelle domande di voltura, denunce di successione;
• nelle domande di iscrizione al registro ditte;
• nei contratti locazione immobili, compravendita, esercizi commerciali;
• nelle fatture.

IMPOSTAZIONE DEL CODICE FISCALE ( esempio )
II codice fiscale di Angelini Maria Emanuela, nata a Rimini il 09/06/1951 è il seguente:
NGL MMN 51H49 H294D
ANGELINI: prima, seconda e terza consonante nel cognome: NGL
MARIA EMANUELA: prima, terza e quarta consonante del nome: MMN
ANNO DI NASCITA : per sesso maschile da 01 a 31, per sesso femminile da 41 a 71
COMUNE DI NASCITA: codifica relativa dal codice dei Comuni: Rimini = H294
CARATTERE DI CONTROLLO calcolato sulla base dei primi 15 caratteri, ne assicura l’esatta trascrizione.

I tributi
Le principali entrate dello Stato sono costituite da tasse e imposte.
TASSE: Taluni servizi pubblici, pur essendo organizzati nell’interesse generale, si concretizzano in una serie di prestazioni a favore dei cittadini che ne fanno richiesta e che le utilizzano.
A carico di costoro, perciò, ricade in tutto o in parte la spesa necessaria per assicurare i vari servizi (es. tassa raccolta rifiuti, tasse postali, tasse scolastiche, tassa sulle radioaudizioni, ecc.).
Questo tributo, pagato per un servizio reso dallo Stato o da altri enti pubblici, si chiama tassa.
IMPOSTE: Esistono alcuni servizi forniti dallo Stato che vanno a beneficio di tutta la collettività in modo che non è possibile determinare il grado di partecipazione o di beneficio tratto da ciascun cittadino.
In questo caso non è possibile stabilire la misura in cui i singoli devono concorrere alla spesa pubblica e quindi si ripartisce la spesa fra tutti i cittadini secondo la loro capacità contributiva.
Tale tributo prende il nome di imposta.

Classificazione delle imposte

Imposte proporzionali:
Sono quelle che aumentano in modo proporzionale con l’aumentare della base imponibile; l’aliquota rimane fissa (ad esempio: IRPEG, IRAP).
Imposte progressive:
Sono quelle che aumentano in modo più che proporzionale con l’aumentare della base imponibile. L’aliquota e l’imposta da pagare aumentano per scaglioni di importo(ad esempio: IRPEF).
Imposte fisse:
Sono quelle predeterminate dalla legge nella somma da pagare (ad esempio: imposta di bollo).
Imposte dirette:
Sono quelle che colpiscono direttamente il reddito del contribuente (IRPEF, IRPEG).
Imposte indirette:
Sono quelle che colpiscono il contribuente (la sua ricchezza) in occasione di cessione e consumo di beni (ad esempio: IVA, Imposta di registro, ecc.).
Esiste cioè un rapporto indiretto tra Stato e capacità contributiva del cittadino.

Imposte dirette

IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche)

E’ un’imposta diretta, progressiva, a carattere personale che colpisce il reddito complessivo netto prodotto da una persona fisica nell’arco di un anno solare nel territorio italiano.
Classificazione dei redditi
Reddito Fondiario
E il reddito derivante dal possesso di terreni.
Può essere:
• dominicale quando deriva dal semplice possesso del bene (proprietà, usufrutto);
• agrario quando deriva dall’utilizzo del terreno: pertanto il titolare del reddito agrario è rappresentato dal proprietario o usufruttuario se coltivatore diretto; affittuario, mezzadro o colono per la propria parte.
Queste due categorie di reddito sono determinate partendo dalle rendite iscritte nel catasto.

Reddito di fabbricati
Fabbricati usati dal proprietario: il reddito è determinato sulla base delle nuove tariffe di estimo.
Fabbricati dati in affitto: il reddito è costituito dall’affitto annuo (reddito effettivo).

Redditi di capitali
Questi redditi si riferiscono agli utili percepiti per la partecipazione in società di capitali (S.p.A. e S.r.l.).
Per essi esiste un meccanismo denominato credito d’imposta mediante il quale al percettore viene in pratica accreditata la quota di IRPEG pagata dalla società.
Non vengono considerati nel calcolo del reddito complessivo e quindi non vanno elencati nella dichiarazione dei redditi:
• gli interessi ottenuti da depositi, conti correnti bancari e buoni del tesoro (in quanto assoggettati alla «ritenuta alla fonte»; la banca, cioè, prima di accreditarli, trattiene l’IRPEF e la versa allo Stato);
• i premi e le vincite alle lotterie (anche questi assoggettati alla ritenuta alla fonte);
• gli interessi dei buoni postali di risparmio (che sono totalmente esenti da imposta). .

Redditi da lavoro autonomo
Sono i redditi ottenuti con l’esercizio di attività professionale o artistica (medici, ingegneri, ecc.).
Il reddito netto è calcolato sulla base dei compensi riscossi durante l’anno, detratte le spese ottenute per l’esercizio dell’attività.

Redditi diversi
Sono redditi ottenuti da operazioni speculative, cioè:
• acquisto e rivendita entro 5 anni, di immobili non adibiti a propria abitazione;
• acquisto e rivendita di oggetti d’arte, ecc.

Redditi da lavoro dipendente
Rientrano in questa categoria:
• i redditi che derivano da rapporti aventi per oggetto prestazioni di lavoro alla dipendenza e sotto direzione di altri:
• le pensioni di ogni genere.
Occorre ricordare che chi ha solo redditi da lavoro dipendente non presenta il modello unico poiché paga l’IRPEF dovuta per «ritenuta alla fonte»; il datore di lavoro, infatti, al momento di pagare la retribuzione mensile, trattiene l’IRPEF a carico del dipendente e la versa entro il 16 del mese successivo mediante modello F.24
Entro il 28 febbraio di ogni anno, quindi, il datore di lavoro deve consegnare a ciascun dipendente il Mod. CUD, prospetto da cui risulta l’IRPEF trattenuta e versata.
Per tali operazioni il datore di lavoro è chiamato «sostituto d’imposta», perché paga le imposte dovute dal dipendente.

Redditi d’impresa
Sono i redditi prodotti con l’esercizio di una attività commerciale, industriale o artigianale. E’ l’unico reddito che va calcolato, a seconda del tipo di contabilità scelto dal commerciante.

Redditi soggetti a tassazione separata
Non tutti i redditi sono inclusi nella base imponibile ai fini IRPEF, come ad esempio:
Indennità fine rapporto lavoro dipendente;
avviamento commerciale;
indennità per perdita di avviamento.
Per tali redditi la legge prevede modi di tassazione diversi da quello che andremo ad esaminare.
Tali redditi hanno la particolarità comune di maturare nel corso di più anni per cui vengono tassati a parte applicando ad essi l’aliquota spettante al reddito medio degli ultimi due anni o altra imposizione prevista dalla legge.

Progressività dell’imposta
L’IRPEF è un’imposta progressiva a scaglioni in quanto l’aliquota da applicare aumenta con l’aumentare della base imponibile.
Le aliquote sono spesso soggette a cambiamenti dovuti all’inflazione.

Calcolo dell’IRPEF
L’IRPEF colpisce il totale dei redditi percepiti in un anno solare dalla persona fisica, per cui per il calcolo di questa imposta occorre:
• sommare tutti i redditi (netti per categoria) conseguiti nell’anno: si ottiene così il reddito lordo;
• dal reddito lordo è possibile dedurre alcune spese sostenute nel corso dell’anno purché documentate con relative note o fatture, qualificate come oneri deducibili;
• determinato così il reddito netto imponibile si procede al calcolo dell’imposta applicando le relative aliquote IRPEF;
• si ottiene così l’imposta lorda poiché il contribuente può ridurre questo importo utilizzando le detrazioni d’imposta:
• detratte dall’imposta lorda le detrazioni concesse, si ottiene così l’imposta netta cioè quella dovuta dal contribuente per l’anno.

Detrazioni d’imposta
La legge consente ai contribuenti di sottrarre dall’IRPEF lorda degli importi connessi a situazioni soggettive e oggettive dello stesso contribuente di cui le più importanti sono:
• detrazioni per carichi di famiglia (familiari coti un reddito annuo minimo);
• detrazioni per i redditi da lavoro dipendente e/o di pensione;
• detrazioni per lavoro autonomo e d’impresa;
• detrazioni per oneri.

Pagamento dell’IRPEF
L’IRPEF è calcolata direttamente dal contribuente (autotassazione) con la dichiarazione dei redditi annuale che va compilata riportando tutti i dati nel Modello approvato dal Ministero denominato «Modello Unico».
L’imposta si paga in banca o all’ufficio postale entro il 31 maggio o il 20 giugno con una leggera maggiorazione. I1 modello UNICO, compilato in duplice copia, viene inviato al centro di servizio tramite intermediari autorizzati (Banca, Posta. Associazioni ecc.).

Versamento d’acconto
L’IRPEF si versa in due rate:
• un congruo acconto entro novembre;
• il saldo entro maggio/giugno dell’anno successivo.

Ci sono casi in cui l’acconto non è dovuto: per esempio non è tenuto al versamento chi ha iniziato l’attività nell’anno corrente o chi ha cessato l’attività nell’esercizio precedente.

IRPEG (Imposta sul Reddito delle Persone Giuridiche)

L’IRPEG è un’imposta proporzionale che si applica con aliquota fissa del 36%. Colpisce il reddito complessivo netto delle persone giuridiche (società di capitali) e degli enti ad esse assimilati (consorzi)

IMPOSTE INDIRETTE

IVA (Imposta sul Valore Aggiunto)
L’IVA è la maggiore delle imposte indirette.
II suo meccanismo «a cascata» colpisce solo il valore aggiunto (cioè la differenza tra il prezzo di acquisto di un bene e il prezzo di vendita) in ciascuna fase dei ciclo produttivo o commerciale; pertanto l’IVA dovuta sul prezzo finale del bene non è influenzata dal diverso numero di passaggi intermedi.
In pratica non si calcola direttamente sul valore aggiunto ma con un meccanismo che prende il nome di detrazione di imposta da imposta.
Quindi con il meccanismo delle detrazioni l’IVA pagata ai fornitori costituisce un credito che il commerciante ha nei confronti dello Stato mentre quella riscossa con le vendite costituisce un debito verso lo Stato.
Pur essendo il commerciante o comunque il soggetto che effettua la prestazione il vero contribuente IVA, tuttavia per questi l’IVA non rappresenta un costo ma solo una partita di giro.
L’IVA risulterà un costo effettivo solo per il consumatore finale in quanto quest’ultimo non potrà rivalersi su nessuno per il recupero dell’imposta pagata.

Operazioni soggette ad IVA
Le operazioni soggette ad IVA sono:
• le cessioni di beni effettuate nell’esercizio di imprese;
• le prestazioni di servizi effettuate nell’esercizio di imprese (somministrazione alimenti e bevande, alberghi);
• le prestazioni di servizi effettuate nell’esercizio di arti e professioni (commercialisti, ingegneri, ecc.);
• le importazioni da chiunque effettuate (anche da privati) fuori CEE (Comunità Economica Europea).

Aliquote IVA
L’IVA si calcola mediante applicazione di aliquota alla base imponibile.
Le attuali aliquote IVA sono:
• 4% per alcuni generi alimentari quali latte fresco, burro, formaggi. latticini. ecc.;
• 10% per somministrazioni di alimenti e bevande, ecc.;
• 20% aliquota normale per tutte le voci non soggette alle aliquote precedenti.
La determinazione del prezzo di vendita deve avvenire applicando le aliquote in vigore.

Volume d’affari IVA
Il volume d’affari è costituito dall’ammontare complessivo delle vendite e prestazioni effettuate in un anno solare al netto dell’IVA addebitata al cliente.
Dall’ammontare del volume d’affari dipende la periodicità della liquidazione dell’IVA che può essere trimestrale o mensile.

Scadenze versamenti periodici
I versamenti periodici dell’Imposta sia per le imprese in regime ordinario sia per le imprese minori sono mensili.
Per queste ultime è prevista anche la possibilità d’opzione per i versamenti trimestrali che però devono essere maggiorati di interessi dell’1%
L’opzione si esercita nella dichiarazione d’inizio attività o nella dichiarazione annuale.
Per l’ultimo versamento mensile o trimestrale è dovuto entro il 24 dicembre un acconto nella misura dell’88% dell’importo pagato per l’ultimo mese o trimestre dell’anno precedente.
II giorno di scadenza per il versamento dell’IVA è fissato per tutti entro il 16 del mese successivo al periodo di riferimento (mese o trimestre).


Dichiarazioni IVA
I contribuenti IVA e il fisco sono in continuo contatto.
Lo strumento è costituito dalle dichiarazioni IVA.

Dichiarazione annuale IVA
Tutti i contribuenti, compresi coloro che non hanno effettuato operazioni imponibili, devono presentare annualmente, su modelli predisposti, 1a dichiarazione relativa alla imposta dovuta per l’anno solare precedente, comprensiva delle operazioni effettuate nell’ultimo trimestre o nell’ultimo mese dell’anno precedente.
Dal 1° gennaio 1998 tale dichiarazione è unificata con la dichiarazione dei redditi.

Fattura
La fattura è il documento che conclude una compravendita ed evidenzia il pagamento dell’IVA.
Le sue funzioni sono:
• informare il compratore della esecuzione del contratto da parte del venditore;
• riassumere tutte le condizioni del contratto ed evidenziare 1’importo dovuto dal compratore;
• documentare fiscalmente il pagamento dell’IVA.
La fattura deve essere richiesta obbligatoriamente dagli imprenditori che acquistano beni oggetto della loro attività; in caso di vendita al minuto è emessa obbligatoriamente solo su richiesta del cliente.
La fattura può essere emessa in forma immediata o differita.
• Fattura immediata
E la fattura che viene emessa entro lo stesso giorno della consegna o spedizione della merce o della ultimazione del servizio (può anche essere trasmessa tramite sistemi informatici).
• Fattura differita
E la fattura che viene emessa successivamente alla consegna o alla spedizione della merce, precisamente entro il 15 del mese solare successivo all’emissione del documento di trasporto.
Per più spedizioni nel corso di un mese solare ad uno stesso cliente è ammessa l’emissione di una sola fattura differita cumulativa.

Requisiti obbligatori della fattura
La fattura deve contenere i seguenti elementi:
• denominazione e sede ditta venditrice;
• codice fiscale e partita IVA ditta venditrice;
• denominazione e sede ditta compratrice:
• data emissione fattura;
• numero progressivo assegnato dal venditore in ordine cronologico
• natura. qualità e quantità delle merci:
• prezzo netto unitario e prezzo netto totale di ciascuna merce:
• aliquota IVA e ammontare IVA:
• ammontare totale al lordo IVA dovuto dal compratore.
In caso di fattura differita devono essere indicati data e numero del documento di trasporto (D.d.t.).


COMPILAZIONE DELLA FATTURA
La fattura va compilata in duplice copia (l’originale per il destinatario, la copia per l’emittente).

Fatture errate
Può capitare che per errore materiale o perché ci si accorge della mancata corrispondenza tra merce inviata e merce fatturata sia necessario procedere a rettifiche.
l ° cosa: se la fattura errata è di importo inferiore il venditore emette una nuova fattura per la differenza con IVA relativa (nota di credito).
2° caso: se la fattura errata è di importo superiore il venditore emetterà una nota di accredito a favore del cliente.
Tali documenti si annotano nei relativi registri nei termini previsti per le fatture.

Documenti di trasporto merci viaggianti (D.d.t.)
I contribuenti che vogliono avvalersi della fatturazione differita devono emettere, prima dell’inizio del trasporto o della consegna, in forma libera, il documento previsto D.P.R. 472/96.
Nel documento devono essere indicati:
1) la data di effettuazione dell’operazione (consegna o spedizione);
2) la generalità del cedente, del cessionario nonché dell’eventuale impresa incaricata del trasporto;
3) la descrizione della natura, qualità e quantità (solo l’indicazione in cifre) dei beni ceduti.
Occorre inoltre numerare progressivamente il documento in quanto, ai fini della fatturazione differita, è previsto che in quest’ultima vi sia l’indicazione della data e del numero dei documenti di trasporto o consegna.

Conservazione documenti
Tali documenti dovranno essere conservati, sia dall’emittente che dal destinatario, sino a definizione dagli accertamenti relativi al corrispondente periodo d’imposta, anche se la definizione oltrepassa il termine di 10 anni stabilito dal codice civile.

Controlli
I controlli sulla regolare emissione del documento, effettuati dalla Guardia di Finanza, avranno come obiettivo il monitoraggio dei movimenti di merci sul territorio nazionale e la realizzazione di controlli mirati presso i destinatari e i mittenti delle merci sottoposte a verifica su strada.

Metodi di controllo
La Guardia di Finanza controllerà la merce e la causale del trasporto.
Nel caso in cui il trasporto non sarà accompagnato da documento verranno chieste informazioni al vettore e conducente.
Il verbale così redatto sarà tempestivamente inviato agli organi centrali e alle strutture, periferiche dell’amministrazione finanziaria.

Registri IVA
I registri utilizzati per l’annotazione delle operazioni relative all’IVA sono tre ma ogni categoria di imprenditori ne utilizzerà due:
• i commercianti al minuto, gli ambulanti, i pubblici esercizi tengono: il registro dei corrispettivi e il registro degli acquisti;
• i commercianti all’ingrosso, i produttori, tengono: il registro fatture emesse e il registro degli acquisti.

Registro degli acquisti
Deve essere tenuto da tutti i commercianti.
In esso vengono annotate le fatture relative ai beni ed ai servizi acquistati, tenendo conto dell’ordine di arrivo, entro il termine previsto per le liquidazioni IVA periodiche e/o annuali.
Per ciascuna fattura vanno annotati:
• il numero progressivo,
• la data dl emissione
• la ditta fornitrice
• il prezzo netto e l’ammontare IVA in distinte colonne a seconda delle aliquote.

Registro delle fatture
E utilizzato dagli operatori economici obbligati a rilasciare fattura per ogni vendita da essi effettuata (produttori, commercianti grossisti).
Per ciascuna fattura emessa vanno annotati:
• il numero progressivo,
• la ditta cliente, e
• in distinte colonne, secondo l’aliquota applicata, il prezzo netto della merce venduta e l’ammontare IVA.
La fattura viene registrata:
• entro 15 giorni dalla data di emissione se immediata;
• entro il 15 del mese successivo a quello di consegna o spedizione, se differita.
In uno spazio apposito vanno annotati i versamenti periodici dell’IVA, con gli estremi dell’attestazione di versamento rilasciata dalla banca.

Registro dei corrispettivi
E utilizzato dai commercianti al minuto, dagli ambulanti, dai pubblici esercizi (in pratica dai commercianti che si rivolgono al consumatore finale).
Vengono annotati i ricavi delle vendite giornaliere (gli incassi comprensivi di IVA), entro il giorno successivo a quello in cui è avvenuta la vendita, compresi gli incassi ottenuti coli l’emissione di fattura e quelli annotati sull’apposito registro in caso di guasti del registratore di cassa.

Registro di prima nota
I conlmerclantl al minuto che teilLoilo il registro dei corrispettivi fuori dal luogo in cui esercitano l’attività, devono avere nell’esercizio un registro di prima nota, vidimato dall’Ufficio IVA, nel quale annotano i ricavi entro il giorno successivo.

Tenuta e conservazione dei registri IVA e altri documenti
I registri IVA si acquistano nelle cartolerie e primi di essere usati vanno numerati progressivamente in ogni pagina.
Vanno conservati per almeno 10 anni dall’ultima registrazione, 5 se nel frattempo vi è stata verifica fiscale.
Per lo stesso periodo di tempo vanno conservate fatture, bollette doganali altri documenti.

Scorporo dell’IVA
E l’operazione elle serve a determinare l’IVA incorporata nel corrispettivo.
Per effettuare tale operazione si utilizza il seguente metodo: l’IVA incorporata nei corrispettivi si ottiene diminuendo il corrispettivo lordo delle seguenti percentuali di scorporo:
Aliquota IVA Percentuali di scorporo
4% 3,85%
10% 9,10%
20% 16,65%
Sull’imponibile così determinato si applica la relativa aliquota.

Ricevuta fiscale
Gli operatori commerciali esercenti fattività di: ristorante, albergo, pizzeria, tavola calda e simili sono obbligati ad emettere una ricevuta fiscale per ogni operazione per la quale non è obbligatoria l’emissione di fattura.

Caratteristiche degli stampati
Possono essere utilizzati stampati a ricalco, sciolti o inseriti in bollettari acquistati presso tipografie autorizzate e annotati in un registro di carico documenti fiscali, preventivamente vidimato dall’Ufficio IVA (può essere utilizzato lo stesso registro di carico usato per le bolle di accompagnamento).

Emissione del documento
La ricevuta fiscale viene emessa in duplice copia (madre e figlia) consegnando quest’ultima al cliente.
È consentito l’uso di più di due copie di stampati purché le ulteriori rechino la dicitura «copia per uso interno».

Contenuto della Ricevuta Fiscale
Lo stampato contiene gli stessi dati di una fattura ad esclusione dei dati identificativi del cliente e l’importo è comprensivo dell’IVA salvo l’indicazione dei dati del cliente, qualora il documento serva per la deducibilità del costo nella propria contabilità.
In sostituzione della ricevuta fiscale si può emettere, su richiesta del cliente (operatore economico o professionista) la fattura fiscale, la quale conterrà i dati del cliente, l’IVA evidenziata e il numero di fattura.

SCONTRINO FISCALE
Vige l’obbligo per alcune categorie di imprenditori (commercianti al minuto compresi gli ambulanti, artigiani, esercenti la somministrazione di alimenti e bevande in sede fissa con esclusione di quelli soggetti al rilascio della ricevuta fiscale, ecc.) di rilasciare al cliente uno scontrino fiscale mediante l’uso di speciali registratori di cassa o bilance elettroniche conformi a modelli approvati dal Ministero delle finanze.

Momento del rilascio
Per le cessioni di beni lo scontrino va rilasciato alla consegna o spedizione del bene o, in caso di somministrazione, all’ultimazione della prestazione.

Contenuto dello scontrino
Lo scontrino deve contenere:
• il contrassegno e il numero di matricola che identifica l’apparecchio;
• il numero di partita IVA dell’esercente e l’ubicazione dell’esercizio;
• il numero progressivo e la data di emissione;
• i corrispettivi per ogni prodotto e l’ammontare complessivo dell’operazione anche senza distinzione di aliquote IVA.

L’obbligo di rilasciare lo scontrino fiscale sostituisce quello del rilascio della ricevuta fiscale.
Lo scontrino non è obbligatorio se viene emessa fattura immediata: va rilasciato se la fattura è differita anche se l’emissione di questa è contestuale alla vendita.

Operazioni di fine giornata
Fine della giornata lavorativa
Il contribuente alla fine di ogni giornata lavorativa deve effettuare alcune operazioni di chiusura.
Deve provvedere, mediante battitura di un apposito tasto, all’emissione dello scontrino di chiusura giornaliera.
In base al D.M. 30 marzo 1992 lo scontrino di chiusura giornaliera deve contenere nell’ordine elencato:
• il numero di partita IVA dell’emittente e l’ubicazione dell’esercizio:
• l’ammontare complessivo dei corrispettivi del giorno,
• il totale cumulativo degli ammontari dei corrispettivi giornalieri compreso quello della chiusura cui si riferisce lo scontrino;
• su distinte successive righe, gli eventuali ammontari degli sconti, rettifiche, rimborsi per resi di merce venduta o imballaggi cauzionati, nonché dei corrispettivi relativi a prestazioni in tutto o in parte non riscossi:
• il numero degli scontrini fiscali, comprensivi dello stesso scontrino fiscale a seguito delle operazioni di cui all’art. 1 del presente decreto;
• il numero degli scontrini fiscali recanti la stampa del contenuto della memoria fiscale;
• il numero degli scontrini non fiscali;
• il numero progressivo degli azzeramenti giornalieri;
• la data e l’ora di emissione;
• il numero dei ripristini fiscali:
• il logotipo fiscale ed il numero di matricola dell’apparecchio misuratore fiscale;
• i dati di carattere non fiscale, preceduti dalla scritta «dati non fiscali» distanziati da almeno due righe vuote.
Si ricorda che allo scontrino di chiusura giornaliera vanno allegati:
• eventuali scontrini annullati in quanto erroneamente emessi;
• eventuali scontrini emessi per prova del tecnico in caso di interventi sull’apparecchio.
Dopo l’emissione dello scontrino di chiusura giornaliera non si potranno emettere del successivi scontrini che riportino la stessa data di chiusura.
E’ opportuno che venga emesso lo scontrino di chiusura giornaliera anche se nell’arco della giornata non si sono effettuate vendite.
Lo scontrino di chiusura avrà in questo caso un saldo a zero, andrà conservato come un qualsiasi altro scontrino di fine giornata.

Nei periodi in cui l’esercizio è chiuso (ferie, festività, turno di chiusura. ecc.) non è necessario emettere alcun scontrino di chiusura giornaliera.
Lo scontrino di chiusura non sarà emesso anche nei giorni in cui il registratore di cassa è rimasto fermo per guasto.

Locali aperti al pubblico per un giorno alla settimana
Lo scontrino di chiusura giornaliera deve essere emesso unicamente a chiusura di ciascuna giornata di esercizio dell’attività.
Lo scontrino di chiusura giornaliera va emesso solo nei giorni di apertura anche nel caso non si sia effettuata in quel giorno alcuna operazione (in questo caso si avrà un totale a zero).

Locali aperti oltre le 24

Nel caso in cui l’attività si protragga oltre la mezzanotte, lo scontrino di chiusura giornaliera deve essere emesso entro le ore 24.00.
Gli scontrini emessi dopo tale ora saranno inclusi nel totale dello scontrino di chiusura del giorno successivo.
Tale procedura ha sempre creato degli inconvenienti per gli esercizi pubblici che protraggono la loro attività oltre la mezzanotte; è il caso delle pizzerie, birrerie, gelaterie, ecc. che si trovano magari a dover effettuare nei momenti di maggior afflusso di clientela le operazioni di chiusura giornaliera con la relativa stampa dello scontrino.
Con Risoluzione ministeriale del 23 ottobre 1995, n. 253, emanata in seguito ad una specifica istanza del 27 febbraio 1995 inviata da operatori del settore è stato ribadito l’obbligo di emissione di un solo scontrino di chiusura giornaliera nel corso della giornata, entro la mezzanotte (ore 24.00).
Il Ministero delle Finanze ha espresso un parere favorevole in ordine alla possibilità di effettuare sempre le operazioni di chiusura entro la mezzanotte però con la stampa dello scontrino di chiusura giornaliera il giorno successivo.
Questo ovviamente non è possibile fintanto ché non verrà introdotto sul mercato mediante approvazione ministeriale, un apparecchio misuratore fiscale che abbia le seguenti caratteristiche:
1) consenta di eseguire le operazioni di chiusura giornaliera entro la mezzanotte azzerando la numerazione degli scontrini emessi e del corrispondente totale giornaliero dei corrispettivi:
2) provveda alla stampa dello scontrino di chiusura giornaliera il giorno successivo (e non contestualmente alla chiusura).

Turni lavorativi
Nel caso di più turni lavorativi (es. dalle ore 6 alle 14: dalle 14 alle 22: dalle 22 alle 6) lo scontrino di chiusura giornaliera va emesso al termine del turno precedente alla mezzanotte.
Le somministrazioni successive devono rientrare nel totale della giornata seguente.
In questo caso si emetterà lo scontrino di chiusura giornaliera alle ore 22: gli scontrini emessi dopo le ore 22 verranno considerati come incassati del giorno successivo (Circolare li. 60/83. par. D, punto 5).

Giornale di fondo

Il registratore di cassa, contemporaneamente allo scontrino, stampa gli stessi dati su una seconda striscia di carta che rappresenta il giornale di fondo il quale deve essere conservato per due anni dall’ultima operazione.

Libretto di dotazione

Ogni apparecchio deve essere fornito, a cura della ditta venditrice di apposito libretto con pagine numerate, contenente i dati della ditta fornitrice e denominazione, numero dl matricola ed estremi di approvazione del modello.
II libretto serve per l’annotazione delle operazioni di installazione e assistenza ed in esso viene annotato il nome dell’esercente e quello dei tecnici incaricati dell’assistenza.
Va conservato per tutto il periodo di utilizzo del relativo apparecchio.

Comunicazione dell’installazione
Entro il giorno successivo all’installazione dell’apparecchio occorre darne comunicazione al competente Ufficio IVA firmata anche dal tecnico installatore

Assistenza tecnica
Prima della loro commercializzazione i registratori devono essere sottoposti a controlli certificati con l’apposizione di un bollo fiscale.
In caso di guasto del registratore l’esercente deve chiedere subito l’intervento del tecnico, annotando data e ora della richiesta sul libretto di dotazione.
Fino alla revisione del registratore l’esercente deve annotare su un apposito registro (vidimato dall’Ufficio IVA) i corrispettivi relativi a ciascuna vendita.

Violazioni Sanzioni
All’accertamento delle violazioni provvedono la Guardia di Finanza e gli Uffici IVA.

Ricevuta fiscale e scontrino fiscale

Sanzioni (pena pecuniaria):

• l’esercente che non emette o non consegna la R.f o lo S.f o emette i documenti con importo inferiore a quello realmente corrisposto è punito con una sanzione pari al 15% dell’importo non documentato, con un minimo di € 516,46;
• il cliente che non esibisce la ricevuta fiscale o lo scontrino fiscale veniva punito con una sanzione da € 51,65 a € 1.032,91. Dal 2 ottobre 2003 tale sanzione è stata abolita.

Aggravamento pene. Se in un quinquennio vengono definitivamente accertate in tempi diversi almeno 3 violazioni commesse in giorni diversi viene disposta la sospensione della licenza da 15 giorni a 2 mesi: in caso di recidiva da 2 a 6 mesi.

IMPOSTA DI REGISTRO

E’ l’imposta, accertata dall’Ufficio del registro, corrisposta per poter registrare, cioè annotare nei pubblici registri determinati atti; ciò può aver luogo per precise disposizioni di legge oppure perché le parti interessate ritengono utile la registrazione per dare certezza al contenuto degli atti ed evitare future contestazioni.
Fra gli atti più ricorrenti, soggetti a registrazione entro 20 giorni dalla data dell’atto, si ricordano:
• atti notarili riguardanti trasferimento di proprietà di beni immobili:
• contratti di locazione di immobile:
• contratti di cessione o affitto d’azienda.
Vi sono alcuni atti per i quali la registrazione è prevista solo in caso d’uso.
Chiunque vi abbia interesse può presentare alla registrazione qualsiasi atto, pagando un’imposta fissa.

ICI (Imposta Comunale sugli Immobili)

Questa imposta, che sostituisce INVIM e ILOR (relativamente ai redditi da immobili), è dovuta dai proprietari e usufruttuari di immobili e terreni qualunque uso essi ne facciano.
Il calcolo si effettua sulla base della rendita catastale rivalutata con coefficienti diversi per categorie di immobili e moltiplicata per una aliquota che va dal 4 al 7 per mille a scelta dei Comuni.
II versamento dell’imposta si effettua in due rate a giugno e dicembre.

IRAP (Imposta regionale sulle attività produttive)

II decreto legislativo n. 446/97 introduce una nuova imposta (IRAP) in sostituzione di una serie di imposte e contributi che vengono contestualmente aboliti. Si tratta di:
• Contributi per il Servizio sanitario nazionale (Tassa sulla salute);
• Contributo per l’assicurazione obbligatoria contro la tubercolosi;
• Imposta locale sui redditi (ILOR):
• Imposta Comunale per l’esercizio di imprese e di arti e professioni (ICIAP);
• Tassa di concessione governativa per l’attribuzione del numero di partita IVA;
• Imposta Sul patrimonio netto delle imprese.

L’imposta colpisce lo svolgimento abituale di una attività diretta alla produzione o allo scambio di beni o prestazione di servizi (in sintesi tutti i titolari di partita IVA sono potenziali soggetti IRAP)

Soggetti passivi
I soggetti passivi de sono:
• società di capitali;
• enti commerciali;
• società di persone e società equiparate ad esse
• imprenditori individuali
• professionisti (anche in forma associata);
• produttori agricoli:
• enti pubblici;
• amministrazioni pubbliche.

Modalità di applicazione
L’IRAP colpisce il valore aggiunto della produzione, ottenuto grazie all’attività esercitata nel territorio della regione.

Base imponibile
Nell’analizzare i diversi metodi di calcolo della base imponibile, occorre tener conto degli obblighi contabili che variano da soggetto a soggetto
• Imprese in contabilità ordinaria: la determinazione dell’imponibile avviene in base alle risultanze del conto economico ed è data dalla differenza tra il valore della produzione e alcuni costi di produzione.
• Imprese in contabilità semplificata: il dato di partenza per il calcolo della base imponibile è rappresentato dai dati risultanti della dichiarazione dei redditi.

L’aliquota
L’imposta dovuta si ottiene applicando alla base imponibile (data dal valore della produzione netta e determinata in modo differente per ciascuna categoria di contribuenti) l’aliquota del 4,25% - L'IRAP si applica dal 1° gennaio 1998 per tutti i soggetti passivi con periodo d’imposta coincidente con l’anno solare.



Le norme riportate sono tratte dall'Agenzia delle Entrate e Fonti Autorevoli, le informative vengono riportate nel modo più fedele possibile, al fine di offrire un servizio all'utente, non si risponde per eventuali inesattezze. Il testo di questo provvedimento non riveste carattere di ufficialità e non è sostitutivo in alcun modo della pubblicazione ufficiale cartacea. Fonte: Istituto poligrafico e Zecca dello Stato.


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